Siti di incontri e sfide sui social: aprite gli occhi!

Le chat (comunicazioni telematiche) sono ormai entrate nella nostra vita quotidiana. Tutte le piattaforme social tra cui Facebook, Instagram, Snapchat, Tik Tok e le applicazioni come Whatsapp, Hangout, Telegram, permettono di interloquire con altre persone, anche distanti migliaia di chilometri, rendendo il dialogo estremamente facile e immediato.

Questo tipo di comunicazione viene usato anche per “passioni clandestine” o per “sfide estreme”, in cui si nascondono manipolazioni studiate a regola d’arte.

Con questo stesso sistema vengono perpetrate truffe o inganni molto pericolosi. Vediamo di cosa si tratta.

Quando gli interlocutori di una chat sono due persone che si conoscono, non ci sono grossi problemi. Ma cosa succede, quando uno di essi o entrambi, non sanno chi c’è dall’altra parte?

Non tutti sanno con quale facilità si può cadere in tranelli molto pericolosi.

Le chat dei siti di incontri

Moltissime piattaforme, che si basano su chat fra utenti o che cercano nuove amicizie di coppia, si basano sul principio di interazione a distanza, che aiuta a conoscersi prima di incontrarsi di persona.

Queste tipologie di appuntamenti sono molto usate al giorno d’oggi, perché permettono di conoscersi intimamente, anche prima di un incontro dal vivo.

Chat siti di incontri

Però alcune “applicazioni di incontri” sfruttano dei software, che svolgono la funzione di risponditori automatici in grado di ingannare l’utente, senza che questo se ne accorga.

È necessario sapere che le intelligenze artificiali, dietro queste cyber figure, sono in grado di sostenere dei veri e propri dialoghi, senza mai destare sospetti.

Tali programmi, studiati ad arte, sono chiamati Bot. Ho parlato dei software Bot in questo articolo.

Un software Bot, predisposto a tale scopo, è un programma informatico che riesce a intraprendere una discussione come se fosse una persona reale. È difficilissimo, soprattutto per i non addetti ai lavori, riconoscere un Bot da una persona vera.

Ogni frase, composta da un Bot, è resa così incredibilmente realistica, che l’utente umano crede stia parlando con una persona bellissima, straordinaria e fantastica. In realtà si tratta di un programma concepito e studiato per non avere scrupoli.

Con questo tipo di tranelli, non si riesce a distinguere una situazione reale da quella immaginaria. Tutto quello che i Bot dicono, lo fanno sembrare reale.

Perché chattare con un Bot può essere così pericoloso?

Prima di tutto, non potendo vedere chi c’è dall’altra parte, si crede di avere a che fare con un’altra persona. Invece si interagisce con un programma che crea profili fittizi e che attraverso una serie di stratagemmi, induce a credere tutt’altro: colui o colei che soddisferà tutti i desideri (soprattutto se si tratta di quelli sessuali).

Questo vale a dire che sfrutterà l’inconsapevolezza, per creare un fantastico “specchietto per le allodole”.

Dove sta il tranello e la truffa dei siti di incontri

Una volta che il malcapitato crede di avere a che fare con un “bel bocconcino”, scatta il tranello! Per continuare a parlare è necessario acquistare crediti a pagamento. Solo acquistando i crediti, è possibile continuare la chat.

Quindi, soprattutto quando i discorsi diventano intriganti, voler proseguire diventa un’impellenza.

Anche se non riporto esempi pratici, sono convinto che siate consapevoli del fatto che una persona possa essere incuriosita o rapita dalla voglia di proseguire il dialogo.

Quindi, spendere quei soldi e proseguire, soprattutto quando nella mente scattano alcuni fattori emotivi, diventa una necessità.

È ovvio che sentirsi desiderati, provare piacere per aver trovato una persona che farebbe tutto per te, sentirsi coinvolti da una persona favolosa, produce il massimo piacere nella mente… Ma è tutto falso!!!

Veramente credete di essere riusciti a conquistare in così breve tempo una persona? Siete caduti nel tranello e neanche ve ne siete accorti di quanto abbiate speso.

Eh già, qui arriva il bello! Quando la complicità ottenuta in chat, si dovrebbe tramutare in un vero e proprio appuntamento, il sogno svanisce!

Ovvio, un Bot creato per chattare su internet, non può incontrare gente. Quindi, arrivati al dunque, frasi di rottura improvvisa o l’assenza di risposte, interrompe il gioco.

Ormai è troppo tardi, tutti quei soldi spesi, per aver ricevuto nient’altro che parole.

Adesso: la delusione è troppo forte per non cercare altro o provare se la prossima chat risulterà essere più proficua? Quanti soldi dovrete spendere prima di capire che è tutta una montatura?

Pertanto adesso, sapendo che sarà un altro Bot ad iniziare una nuova conversazione, evitate di cascarci di nuovo!

Le sfide sui social (challenge)

Le chat erotiche sono solo un esempio di quanto possano essere pericolose le conversazioni con interlocutori sconosciuti.

Alcuni fatti di cronaca ci dicono che può finire molto male: la ragazzina di 10 anni morta a Palermo, per un gioco in chat su Tik Tok, è un esempio veramente sconvolgente.

Social Tik Tok

Non è una novità che anche prima dell’avvento dei social, soprattutto in adolescenza, ci si voglia sfidare per dimostrare a se stessi e agli altri, di essere coraggiosi in situazioni pericolose e di misurarsi, cercando di superare i propri limiti.

Queste sfide hanno assunto, ultimamente, nuove dinamiche. Prima di tutto il pubblico che assiste è potenzialmente più vasto, rispetto al giardinetto sotto casa.

Questa enorme visibilità, nell’inconscio dell’adolescente, crea una popolarità che lo spinge ad “esagerare”.

La pressione che si crea, attraverso quello che si pensa sia un gioco, assume un ruolo importante: spingersi oltre ogni limite… a tutti i costi!

È importante comunque precisare che non tutte le sfide, create sui social, sono pericolose. Ci sono tantissime iniziative svolte a scopo benefico o a scopo ricreativo.

Tik Tok è il social più influente verso questo tipo di proposte, dettate proprio da alcune funzionalità legate al social media e dall’interazione tra i profili.

Il problema nasce, invece, quando le sfide diventano dei veri e propri “challenge”, in parole povere per compiere atti di “coraggio”.

Il più delle volte si parla di “resistenza”: “Puoi resistere più di 30 secondi con la testa chiusa in una busta?”; “Puoi resistere più di 30 secondi con una corda che ti stringe il collo? “.

Queste prove, assumono anche nomi inquietanti: BlackOut Challenge, Hanging Challenge, Blue Whale Challenge.

Sembra che maggiore sia la pericolosità, maggiori saranno i “like” che porterà il video a seguito della prova di coraggio.

Sfide sui social

Eh sì, purtroppo tutto gira attorno a questi maledetti “like”. Il “mi piace”, un semplice pulsantino da schiacciare, porta questi ragazzini a compiere gesti estremi, perché ossessionati dal desiderio di diventare famosi sui social.

Come già spiegato nell’articolo sui Bot maligni, questi programmi creano post sui social, diffondendo dichiarazioni di natura politica o teorie di cospirazione e mettono in essere delle vere e proprie fake news. Anche in questo caso, ci mettono lo zampino.

Creare challenge estreme non è un grosso problema per un programma concepito per fare del male. Indurre un ragazzino a compiere progressivamente atti di autolesionismo, trasformandolo in un gioco, è una delle caratteristiche dei Bot maligni.

Come si può evincere dalle sfide, tutto inizia come un gioco. Le fasi successive, come abbiamo ben appurato dai fatti di cronaca, trovano una reale correlazione tra casi di suicidio e la partecipazione a una challenge

La malignità di questo tipo di Bot sfrutta le fragilità adolescenziali, attraverso un mezzo che tutti i ragazzini di ultima generazione usano: i social media.

Alcuni consigli utili per difendersi

Sapere dell’esistenza dei Bot maligni è già un passo avanti.

Ognuno di noi effettua chat quotidianamente. Conoscere l’interlocutore e sapere con chi si sta parlando, ci fa stare più tranquilli. Se invece non conosciamo chi c’è dall’altra parte, diffidiamo e andiamoci cauti.

Pertanto, quando ci vogliamo lanciare all’avventura con chat intraprese con sconosciuti, dobbiamo partire dal presupposto che nulla è reale, finché non dimostra di esserlo. Trovate voi il modo migliore per difendervi.

Io sono sicuro che potete farlo adesso, perché finalmente siete consapevoli dell’esistenza di questi sgradevoli e malvagi programmi.


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